Tutto ciò che crea e fa pensiero. Schegge di letteratura, poesia e cinema a portata di mano
domenica 28 febbraio 2010
Male e Letteratura
Ho il piacere di segnalare:
MALE E LETTERATURA 6-7 marzo
da sabato 6 marzo 2010 alle ore 15.30
a domenica 7 marzo 2010 alle ore 15.30
NOVENTA VICENTINA (VICENZA)
NOVENTA VICENTINA - VILLA MANIN CANTARELLA
www.villamanincantarella.it
“Figlio dell’uomo, potranno queste ossa rivivere?”
Ezechiele 37, 3
Con la partecipazione di
GIUSEPPE GENNA
GIORGIO VASTA
DEMETRIO PAOLIN
EMANUELE TONON
GIULIO MOZZI
E il contributo critico di
ADONE BRANDALISE (prof. Teoria della letteratura Università di Padova)
GIORGIO BONACCORSO (Teologo Ist. Liturgia S. Giustina di Padova).
Un tentativo di leggere in profondità il nostro tempo, passato, presente e futuro, attraverso la lente privilegiata del romanzo e della riflessione di chi scrive, incrociando la politica, la storia, la teologia e l’estetica - contro facili e spesso censorie semplificazioni e divisioni settoriali, nella convinzione che fare davvero politica sia una pratica per forza di cose multidisciplinare, aperta, pericolosa, libera da ogni schematismo, da ogni ghettizzante definizione e quindi continuamente alla ricerca di una sua impossibile definizione.
Per info: andrea.ponso@libero.it
libreria.athena@tin.it
Pernottamento: Albergo "Alla Busa"
Noventa Vicentina (VI)
Corso Matteotti, 70
Tel. (0444) 887.120 - Fax (0444) 887.287
Ristorante chiuso il lunedì
E-Mail: alla.busa@cheapnet.it
mercoledì 17 febbraio 2010
C'era una volta...
Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice ne la miseria....
del presente, aggiungo io!
Le parole di Dante, del Canto V, si addicono in pieno per commentare quello che è successo ieri sera a Milano, e per la precisione allo Stadio Meazza.
AI bei tempi andati, circa venticinque anni addietro, quando vedevi giocare il Milan, la sensazione che mi suscitava era quella della commozione.
Nel senso etimologico del termine: suscitare dei movimenti sia fisici sia spirituali;
e partecipare totalmente all' evento che si assiste.
Ma quello ero un altro Milan.
Era quello degli olandesi, per intendersi, e tutte le squadre affrontate subivano l'onta della sconfitta.
Ogni partita era un successo e, nel frattempo, la bacheca si riempiva di innumerevoli trofei!
Ora, nel tempo presente, la squadra è solo un vecchio fantasma del suo passato glorioso, e chi la compone ha più o meno, la stessa età delle statue del Partenone!
Vecchie cariatidi....senza programma nè gioco.
Ieri sera il Manchester ha dato prova di essere una formazione temibile e per noi, almeno per ora, nettamente superiore.
Quindo il risultato ci sta tutto, e all' Old Trafford sarà veramente dura, forse impossibile!
Ma noi restiamo vicino alla squadra anche nei momenti difficili....
martedì 9 febbraio 2010
Scenderemo nel gorgo muti....
Perchè c'è qui un bisogno intimo di confessione, e lui ritorna ad una poesia ermetica e a tratti simbolista.
Pavese è ricordato soprattutto per i suoi testi poetici lunghi e discorsivi, ora nella poesia che preannuncia il suo suicidio, egli ritorna al silenzio ed al dialogo interiore.
E' un dialogo silenzioso che Pavese rivolge alla sua donna amata, l'attrice americana Constance Dawling, che nel giro di pochi giorni lo abbandonerà per sempre, per far un ritorno definitivo negli States.
E la morte assume la fisionomia di una donna; lei che rimane insensibile anche alla sua immagine riflessa nello specchio e da un dolore personale, quello del poeta, il male diventa cosmico.
Il Male accomuna tutti gli esseri viventi e, alla fine, finiremo tutti nel gorgo del Nulla, e senza poter dire più una parola...
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi,
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo.
I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla.
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.