Nuovi scandali e nuove rivelazioni, mettono sotto scacco preti in sottana e alti prelati.
Questa volta è toccato anche al fratello di Benedetto XVI: Georg Ratzinger.
Scandali continui, chiacchiere tenute nascoste, segreti inenarrabili, circondano i vari settori giovanili facenti capo al Vaticano.
Cori di voci bianche in Germania, in Olanda, cori del Vaticano gestiti dai Gentiluomini di Sua Santità, prostituzione gay e quant'altro, ricoprono da giorni i quotidiani.
Tutti però hanno lo stesso fattore comune, una stessa squallida linea rossa: gli abusi su minori.
Il vescovo di Ratisbona, Gerhard Ludwig Müller, ha ammesso infatti che sono stati commessi abusi sessuali nell'ambiente del famosissimo coro di ragazzi di Ratisbona all'epoca in cui esso era diretto dal fratello di Papa Benedetto XVI.
Almeno però il vescovo ha scritto in una lettera ai genitori che «siamo fortemente impegnati a chiarire tutti i possibili casi».
Almeno questo!
Gli abusi sessuali su minorenni membri del coro, sarebbero avvenuti fra il 1958 e il 1973, e Padre Georg Ratzinger fu direttore del Coro dal 1964 al 1993.
Quando leggo questo tipo di notizie, che oramai non fanno più clamore, mi giungono alla mente numerosi interrogativi.
Avremmo bisogno di uno stato laico, e purtroppo quello italiano che non lo è, è ostacolato proprio dai vincoli tentacolari del Vaticano, e dalle loro pretese etiche assurde.
Il paradosso della Santa Sede è continuamente confermato dagli articoli di cronaca.
Il paradosso sta nelle indicazioni etiche e morali che essi propugnano e che poi loro puntualmente eludono....
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