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mercoledì 30 novembre 2011
“Miracolo a Le Havre” di Aki Kaurismaki
“Miracolo a Le Havre” di Aki Kaurismaki
Aki Kaurismaki è un regista a dir poco grandioso: pulito nelle immagini, nitido nelle scelte delle luci e nel montaggio, che non si inerpica in territori contorti ma rimane scandito con sequenze parallele e mai intrecciate.
Ma la sua forza sta nella narrazione: invece di aggiungere egli racconta per sottrazione, e lo fa talmente bene, che ciò che non racconta, ha molta più forza ed eloquenza di ogni altra cosa filmata.
Aki Kaurismaki riserva molto spazio anche alla musica, facendo intervenire band assurde, con personaggi dal look assurdo, che coronano le scene più vivaci dei suoi film.
In passato c'erano stati i Leningrad Cowboys ora c'è il terribile Little Bob!
Non è il suo capolavoro questo “Miracolo a Le Havre”, altri film nel passato mi avevano colpito di più, in particolare: Leningrad Cowboys Go America (1989)
La fiammiferaia (Tulitikkutehtaan tyttö) (1990) Ho affittato un killer (I Hired a Contract Killer), (1990) e il mitico Vita da bohème (La vie de bohème) (1992)
Da segnalare è la presenza di Jean-Pierre Léaud l'attore feticcio di Truffaut
Comunque, a volte, i miracoli accadono.....e il finale del film ce ne rappresenta ben due.
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