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martedì 23 ottobre 2012
"Ai tempi di Lance Armstrong tutti si dopavano".
Il presidente dell'Agenzia mondiale antidoping (Ama), John Fahey dice su Armstrong e compagni:
"Era un periodo in cui il doping faceva parte della cultura dominante del ciclismo.
Basta ascoltare le testimonianze dei compagni di squadra di Armstrong, che sono concordi nel sostenere che non si poteva essere competitivi senza l'uso di sostanze proibite".
A questo punto l'Uci (Unione ciclistica internazionale) potrebbe riguadagnare la sua credibilità allontanando tutti i dirigenti in carica ai tempi di Armstrong e tornando a impegnarsi sulla questione doping.
Intanto Armstrong cancella dal suo profilo Twitter i riferimenti alle 7 vittorie al Tour de France.
In pratica, ora che Armstrong non conta più un cazzo, l'hanno voluto eliminare dalla storia del ciclismo, almeno quello pulito.
Ma tutti quelli che sulle sue spalle hanno lucrato milioni di dollari, come sponsor e Uci in testa, ne usciranno ancora una volta puliti.
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