Tutto ciò che crea e fa pensiero. Schegge di letteratura, poesia e cinema a portata di mano
mercoledì 29 dicembre 2010
Diari della bicicletta – David Byrne – Bompiani – 19€
…Andare in bici a Istanbul? Sei impazzito? Sì… e no. Qui il traffico è piuttosto caotico e ci sono parecchie colline, ma negli ultimi anni le strade si sono fatte così congestionate che in bicicletta posso girare il centro più rapidamente di un automobilista, quantomeno durante il giorno. Come in molti altri posti, sono praticamente l’unico in bici. Sospetto che anche qui sia soprattutto una questione di status sociale: la bicicletta, in molti paesi, è sinonimo di povertà. Quando sono andato in giro per Las Vegas mi hanno detto che le uniche altre persone a usare la bici erano quelle che avevano perso tutto, probabilmente al gioco. Avevano perduto il lavoro, la famiglia, la casa e immagino anche l’automobile – l’onta peggiore per un americano. Per spostarsi non restava loro che la bicicletta. Temo che grazie all’attuale disponibilità di auto economiche un sacco di tizi in India e in Cina abbandoneranno la bicicletta il prima possibile in modo da poter diventare anch’essi eleganti e moderni guidatori d’auto.
Passo davanti a caffè pieni di gente intenta a giocare a backgammon e fumare narghilè. In un negozio di scarpe trovo alcune imitazioni di articoli griffati. I minareti delle moschee offrono comodi punti di riferimento. Amo questa città. Amo la sua ubicazione geografica – delimitata dall’acqua, dispersa su tre lembi di terra, uno dei quali è dove comincia l’asia. Il suo stile di vita, che pare mediterraneo, cosmopolita e tuttavia tinto dalla profonda storia mediorientale, è inebriante.
Di solito non mi allontano troppo dalle numerose strade che costeggiano il Bosforo e il mar di Marmara, evitando così le molte colline dell’interno. Di tanto in tanto vedo qualche vecchia casa di legno, e così non mi è difficile immaginare come dovesse essere questo posto prima che crollassero o venissero bruciate.
Brutti edifici moderni come icone religiose
Mentre vado in giro in bicicletta noto che i vecchi edifici – case di legno, palazzi in stile europeo del diciannovesimo secolo e costruzioni dell’epoca ottomana – stanno diminuendo. Ovunque mi volti vedo sorgere anonimi condomini di cemento. Mi chiedo come sia possibile che edifici e quartieri con una personalità così spiccata possano venir eliminati con tanta felicità. Cosa è passato per la testa a tutti quanti? Potrò forse ricordare un po’ troppo il principe Carlo, ma mi domando, com’ è possibile che nessuno veda quel che sta accedendo?
Lo stile internazionale, per usare la definizione del Museo d’Arte Moderna, è stati sfruttato in tutto il mondo come alibi per costruire strutture simili a bunker, atroci case popolari, smorti palazzi d’uffici, cadenti quartieri di case e uffici di cemento del Terzo Mondo. Mostruosità che in tutto il mondo hanno l’imprimatur della qualità perché scimmiottano, benché malamente, uno stile prestigioso. Perché questo stile ha attecchito ovunque? Perché, in ogni parte del mondo, splendide città vengono trasformate in un gigantesco labirinto di grigi laterizi svettanti, coperti da griglie di finestre identiche?
Forse, mi dico, tali strutture esprimono qualcosa. Qualcosa in più del bilancio in attivo di una società di costruzioni. Forse, oltre a essere facili ed economiche da costruire per l’impresa edile, esprimono anche un qualche genere di desiderio e aspirazione collettiva. Forse per molta gente simboleggiano un nuovo inizio, una rottura con tutte le costruzioni che li hanno fino a quel momento circondati. E soprattutto nelle città antiche, rappresentano una rottura con il passato storico…
martedì 28 dicembre 2010
I libri più belli dell'anno 2010
Classifica stilata da L’Economist, il New York Times e il Guardian, che hanno già pubblicato sulle loro pagine le liste dei migliori libri usciti nel 2010.
Eccone alcuni:
- "Wings" di Aprilynne Pike è il primo nella classifica del New York Times dei libri più venduti nel 2010.
- "The New Yorkers stories" di Ann Beattie, una raccolta di 48 racconti pubblicati sul The New Yorker dal 1974 al 2006. In questi racconti è possibile scorgere la vena ironica e lo humour pungente che caratterizzano lo stile di scrittura di questa grande scrittrice che attraverso queste storie riesce a regalarci un dipinto vivido e preciso delle generazioni nate dopo gli anni ’60.
- "Parrot and Olivier in America" di Peter Carey, vincitore del Booker Prize per ben due volte, vede come protagonista l’aristocratico francese Olivier de Garmont che si mette in viaggio verso l’America insieme a John "Parrot" Larrit.
- "Room" di Emma Donoghue, pubblicato in Italia con il titolo "Stanza, letto, armadio, specchio" (editore Mondadori), è la storia di un bambino tenuto prigioniero insieme alla madre in una stanza di piccole dimensioni. Un romanzo ricco di momenti di terrore ma anche di momenti di gioia raccontato attraverso gli occhi del piccolo Jack.
- "A visit from the good sqaud" di Jennifer Egan è la storia di un cinico produttore musicale e dell’altrettanto cinico mondo che ruota attorno a lui. Un romanzo che copre oltre 40 anni di vita e in cui compaiono le storie di tredici differenti personaggi.
- "The Unnamed" di Joshua Ferris, pubblicato in Italia con il titolo "Non conosco il tuo nome", ci mostra come una malattia sconosciuta, qualcosa a cui non si riesce a dare né un nome né una spiegazione, possa distruggere il matrimonio e la carriera di una persona.
- "Freedom" di Jonathan Franzen vede come protagonista una famiglia benestante che abita nel Minnesota e che ama essere all’avanguardia su tutto persino sul cibo che mangia. Un romanzo che narra la caduta di questa famiglia e gli errori che i suoi componenti hanno commesso.
- "To the End of the Land" di David Grossman è la storia di una famiglia che deve fare i conti con la guerra in corso e con la fratture che essa comporta. Ora sta per festeggiare il ritorno di suo figlio quando lui è costretto a tornare di nuovo sul fronte.
- "The Imperfectionists" di Tom Rachman, pubblicato in Italia con il titolo "Gli imperfezionisti", è la storia drammatica di un gruppo di giornalisti ed editori che cerca in ogni modo di mantenere a galla la redazione del giornale romano presso cui lavorano.
- "Mr Peanut" di Adam Ross vede come protagonista indiscusso il matrimonio con le sue gioie e i suoi dolori. Viene messo in evidenza come il matrimonio perda giorno dopo giorno la sua dolcezza e la sua magia senza perdere però mai la speranza nel futuro.
- "Selected stories" di William Trevor è un’antologia dei racconti più belli di questo grande scrittore.
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Eccone alcuni:
- "Wings" di Aprilynne Pike è il primo nella classifica del New York Times dei libri più venduti nel 2010.
- "The New Yorkers stories" di Ann Beattie, una raccolta di 48 racconti pubblicati sul The New Yorker dal 1974 al 2006. In questi racconti è possibile scorgere la vena ironica e lo humour pungente che caratterizzano lo stile di scrittura di questa grande scrittrice che attraverso queste storie riesce a regalarci un dipinto vivido e preciso delle generazioni nate dopo gli anni ’60.
- "Parrot and Olivier in America" di Peter Carey, vincitore del Booker Prize per ben due volte, vede come protagonista l’aristocratico francese Olivier de Garmont che si mette in viaggio verso l’America insieme a John "Parrot" Larrit.
- "Room" di Emma Donoghue, pubblicato in Italia con il titolo "Stanza, letto, armadio, specchio" (editore Mondadori), è la storia di un bambino tenuto prigioniero insieme alla madre in una stanza di piccole dimensioni. Un romanzo ricco di momenti di terrore ma anche di momenti di gioia raccontato attraverso gli occhi del piccolo Jack.
- "A visit from the good sqaud" di Jennifer Egan è la storia di un cinico produttore musicale e dell’altrettanto cinico mondo che ruota attorno a lui. Un romanzo che copre oltre 40 anni di vita e in cui compaiono le storie di tredici differenti personaggi.
- "The Unnamed" di Joshua Ferris, pubblicato in Italia con il titolo "Non conosco il tuo nome", ci mostra come una malattia sconosciuta, qualcosa a cui non si riesce a dare né un nome né una spiegazione, possa distruggere il matrimonio e la carriera di una persona.
- "Freedom" di Jonathan Franzen vede come protagonista una famiglia benestante che abita nel Minnesota e che ama essere all’avanguardia su tutto persino sul cibo che mangia. Un romanzo che narra la caduta di questa famiglia e gli errori che i suoi componenti hanno commesso.
- "To the End of the Land" di David Grossman è la storia di una famiglia che deve fare i conti con la guerra in corso e con la fratture che essa comporta. Ora sta per festeggiare il ritorno di suo figlio quando lui è costretto a tornare di nuovo sul fronte.
- "The Imperfectionists" di Tom Rachman, pubblicato in Italia con il titolo "Gli imperfezionisti", è la storia drammatica di un gruppo di giornalisti ed editori che cerca in ogni modo di mantenere a galla la redazione del giornale romano presso cui lavorano.
- "Mr Peanut" di Adam Ross vede come protagonista indiscusso il matrimonio con le sue gioie e i suoi dolori. Viene messo in evidenza come il matrimonio perda giorno dopo giorno la sua dolcezza e la sua magia senza perdere però mai la speranza nel futuro.
- "Selected stories" di William Trevor è un’antologia dei racconti più belli di questo grande scrittore.
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venerdì 24 dicembre 2010
Sleeping Silvio!
domenica 19 dicembre 2010
Captain Beefheart
Un lutto importante. Beefheart ha lasciato questa terra.
E pensare che per fare questa copertina, lui, Captain Beefheart, è rimasto, non so quante ore, con un pesce puzzolente in faccia.
Mi ricordo, in particolare, un live incredibile con Frank Zappa, Bongo Fury, che è ancora uno dei miei pezzi pregiati della mai collezione in vinile, che ancora non so quante volte ho ascoltato...
Mi mancherai molto caro Captain, un pazzoide come te, alla musica faceva bene!
Bongo Fury è un album che ogni appasionato di musica dovrebbe avere nella propria collezione!
giovedì 16 dicembre 2010
Hieronymus Bosch a Venezia
Dieci tavole di Hieronymus Bosch saranno esposte a Venezia, a palazzo Grimani, dal 19 dicembre al 20 marzo prossimo.
Lo stile di Hieronymus Bosch, tra visionario, fantastico e surreale si potrà rivedere nella Visione dell’Aldilà, un gruppo di quattro pannelli, il Trittico di Santa Liberata e il Trittico degli Eremiti.
Bosch attingeva l’iconografia dai bestiari medievali e lo spirito, religioso, ma anche denso di simboli da interpretare, dal pensiero mistico.
Bosch sarà accostato alla Nuda di Giorgione, già esposta nella precedente mostra a palazzo Grimani.
martedì 14 dicembre 2010
Massimo Calearo dimettiti
Appello ai vicentini: se vedete quest'uomo, vostro concittadino, avete diritto ad insultarlo!
Si tratta del neo democristiano Calearo: votato con il Pd, passato al centro con Rutelli, e poi spostato nel Gruppo di Responsabilità nazionale.
Da sinistra a portatore insano di berlusconismo.
Il tutto in pochi mesi!
Calearo dimettiti...
Fiducia...
Fiducia o sfiducia?
Si inizia oggi alle ore 9.00: alle 10.30 si vota alla Camera, poi al Senato e in seguito, attorno alle 14.00, ci sarà la seconda chiama alla Camera.
Attorno alle 14.30 ci saranno i risultati definitivi.
Ne vedremo delle belle, anche se non mi faccio illusioni....
Si inizia oggi alle ore 9.00: alle 10.30 si vota alla Camera, poi al Senato e in seguito, attorno alle 14.00, ci sarà la seconda chiama alla Camera.
Attorno alle 14.30 ci saranno i risultati definitivi.
Ne vedremo delle belle, anche se non mi faccio illusioni....
sabato 11 dicembre 2010
La scuola pubblica va a picco ma Silvio regala 60 milioni di euro alla chiesa!
Silvio Berlusconi ha appena girato sessanta milioni di euro a disposizione dell’otto per mille a gestione statale per il restauro di strutture religiose come chiese e conventi. Una mossa che strizza l’occhio alla chiesa dopo la tempesta di Ruby e che fa pensare che le elezioni siano vicine.
Con una generosità che non ha grandi precedenti – scrive Bechis su Libero - buona parte dei 144 milioni di euro che aveva a disposizione dell’8 per mille a gestione statale saranno impiegati in lavori di abbellimento e restauro di chiese, conventi, sedi arcivescovili, monasteri, confraternite, basiliche della Conferenza episcopale italiana. In tutto una sessantina di milioni.
Ci troviamo di fronte all'ennesimo esempio di fondi dall'8x1000 indicati dai cittadini da devolvere allo Stato e che lo Stato stesso reindirizza a organismi religiosi cattolici. Quando si dice separazione tra Stato e Chiesa.
Per saperne di più:
http://festival_vaticano.ilcannocchiale.it/post/2576841.html
venerdì 10 dicembre 2010
Torna a casa lessico!
mercoledì 8 dicembre 2010
Assange fondatore di WikiLeaks è l' uomo dell'anno
mercoledì 1 dicembre 2010
Gelmini, Gelmini: non tutti i mali vengono per nuocere.
Ci sono aspetti positivi e negativi nella riforma universitaria che porta il nome della ministra Gelmini.
Gli aspetti positivi sono:
Un solo mandato per i rettori, nei cda entrano tre «esterni»
Com’è
Per legge non ci sono limiti al numero di mandato dei rettori. Il consiglio d’amministrazione è composto solo da interni, dallo stesso rettore fino ai rappresentanti degli studenti.
Come sarà
Il rettore può restare in carica al massimo per sei anni con un solo mandato. Nel consiglio d’amministrazione entrano anche componenti esterni all’università, almeno tre su un totale di undici. Gli esterni devono essere persone di «comprovata competenza in campo gestionale». Chi critica la riforma dice che in questo modo si apre alla privatizzazione delle università, chi la difende ribatte che così gli atenei si aprono all’esterno, in modo da costruire un rapporto più stretto con il mondo del lavoro. Il consiglio d’amministrazione decide quali corsi aprire e quali chiudere. Così diventa più importante del Senato accademico, composto solo da docenti.
Legami e parentele:
Com’è
Non ci sono limiti per assumere professori che sono parenti di chi già lavora nella stessa università o nella stessa facoltà.
Come sarà
Dalla lista nazionale le università non possono chiamare professori che sono parenti di chi già lavora nello stesso ateneo. L’incompatibilità arriva fino al quarto grado, cioè fino ai cugini. Riguarda tutti i professori per le assunzioni nello stesso dipartimento, nell’ambito dell’intera università il limite riguarda solo i parenti del rettore, del direttore generale e dei componenti del cda. Anche questa nuova formulazione, limata rispetto alla proposta originaria dell’Idv, potrebbe essere incostituzionale. E naturalmente non elimina la possibilità di accordi incrociati per sistemare i protetti in un’altra sede, per altro la pratica più diffusa.
Aspetti negativi:
Ricercatori:
Com’è
I ricercatori sono professori sottopagati con un contratto a tempo indeterminato. Per legge non dovrebbero insegnare ma lo fanno con uno stipendio che può essere anche un quarto rispetto a quello di un ordinario. Spesso restano in queste condizioni a vita.
Come sarà
Il ricercatore entra con un contratto a tempo determinato che, tra rinnovo e proroga, può durare fino ad otto anni. Al termine di questo periodo o riesce a diventare professore associato oppure lascia la carriera universitaria, accontentandosi di qualche titolo in più per i concorsi pubblici. Se negli anni le università avranno i soldi per assumere, il sistema potrebbe eliminare lo sfruttamento dei ricercatori. Altrimenti non farà altro che aumentare il precariato: ogni otto anni le università prenderanno nuovi ricercatori per poi rottamarli a fine corsa.
Bandi per assumere i professori:
Com’è
Sono direttamente le università a bandire i concorsi per i professori ordinari e associati. La commissione è composta da un professore interno e da quattro esterni scelti per sorteggio. L’università può decidere se chiamare il vincitore oppure no.
Come sarà
Il concorso vero e proprio non c’è più. Al suo posto arriva l’abilitazione scientifica nazionale, una lista che indica i nomi dei professori idonei. La lista è valida per quattro anni e viene stilata da una commissione di quattro professori sorteggiati che valutano i titoli e le pubblicazioni dei candidati. Pescando da quell’elenco, le singole università decidono quali docenti assumere. Il concorso non è più locale ma il rischio del localismo c’è ancora.
Nel frattempo continuano le manifestazioni e proteste...
Gli aspetti positivi sono:
Un solo mandato per i rettori, nei cda entrano tre «esterni»
Com’è
Per legge non ci sono limiti al numero di mandato dei rettori. Il consiglio d’amministrazione è composto solo da interni, dallo stesso rettore fino ai rappresentanti degli studenti.
Come sarà
Il rettore può restare in carica al massimo per sei anni con un solo mandato. Nel consiglio d’amministrazione entrano anche componenti esterni all’università, almeno tre su un totale di undici. Gli esterni devono essere persone di «comprovata competenza in campo gestionale». Chi critica la riforma dice che in questo modo si apre alla privatizzazione delle università, chi la difende ribatte che così gli atenei si aprono all’esterno, in modo da costruire un rapporto più stretto con il mondo del lavoro. Il consiglio d’amministrazione decide quali corsi aprire e quali chiudere. Così diventa più importante del Senato accademico, composto solo da docenti.
Legami e parentele:
Com’è
Non ci sono limiti per assumere professori che sono parenti di chi già lavora nella stessa università o nella stessa facoltà.
Come sarà
Dalla lista nazionale le università non possono chiamare professori che sono parenti di chi già lavora nello stesso ateneo. L’incompatibilità arriva fino al quarto grado, cioè fino ai cugini. Riguarda tutti i professori per le assunzioni nello stesso dipartimento, nell’ambito dell’intera università il limite riguarda solo i parenti del rettore, del direttore generale e dei componenti del cda. Anche questa nuova formulazione, limata rispetto alla proposta originaria dell’Idv, potrebbe essere incostituzionale. E naturalmente non elimina la possibilità di accordi incrociati per sistemare i protetti in un’altra sede, per altro la pratica più diffusa.
Aspetti negativi:
Ricercatori:
Com’è
I ricercatori sono professori sottopagati con un contratto a tempo indeterminato. Per legge non dovrebbero insegnare ma lo fanno con uno stipendio che può essere anche un quarto rispetto a quello di un ordinario. Spesso restano in queste condizioni a vita.
Come sarà
Il ricercatore entra con un contratto a tempo determinato che, tra rinnovo e proroga, può durare fino ad otto anni. Al termine di questo periodo o riesce a diventare professore associato oppure lascia la carriera universitaria, accontentandosi di qualche titolo in più per i concorsi pubblici. Se negli anni le università avranno i soldi per assumere, il sistema potrebbe eliminare lo sfruttamento dei ricercatori. Altrimenti non farà altro che aumentare il precariato: ogni otto anni le università prenderanno nuovi ricercatori per poi rottamarli a fine corsa.
Bandi per assumere i professori:
Com’è
Sono direttamente le università a bandire i concorsi per i professori ordinari e associati. La commissione è composta da un professore interno e da quattro esterni scelti per sorteggio. L’università può decidere se chiamare il vincitore oppure no.
Come sarà
Il concorso vero e proprio non c’è più. Al suo posto arriva l’abilitazione scientifica nazionale, una lista che indica i nomi dei professori idonei. La lista è valida per quattro anni e viene stilata da una commissione di quattro professori sorteggiati che valutano i titoli e le pubblicazioni dei candidati. Pescando da quell’elenco, le singole università decidono quali docenti assumere. Il concorso non è più locale ma il rischio del localismo c’è ancora.
Nel frattempo continuano le manifestazioni e proteste...
lunedì 29 novembre 2010
Blixa Bargeld e Alva Noto
Archiviate il brit pop, Luci della Centrale elettrica e, purtroppo, Arcade Fire, e provate ad ascoltare della sana e buona musica.
Blixa Bargeld, con qualche chilo in più, ed abbandonati i toni duri dei Neubauten, si schiera dalla parte del minimalismo.
E lo fa nei migliori dei modi associando la sua voce ai toni minimalisti di Alva Noto, tedescone kraut duro e puro.
Il risultato è fenomenale tanto da apparire anche nelle colonne sonore di buoni film, tra i quali, l'ottimo "Una vita tranquilla" con Toni Servillo.
giovedì 25 novembre 2010
Martina Colombari, sarai gnocca, ma con l'arte, che c'entri?
Autoscatti e pose sexy...e altre cose ancora.
La Colombari si spoglia e sotto consiglio di un suo amico fotografo, si spoglia, e si auto espone in galleria a Milano: all Fondazione Forma di Milano.
Lei nel cesso, con le rughe, con le borse sotto gli occhi ed in pigiama.
Nuda e in slip, dal purucchiere ed altro ancora.
Io dico che lei è una gran bella ragazza, ma poco dopo mi verrebbe da dire: ma sta roba con l'arte che cosa c'entra?
Se lei non fosse stata lei, sarebbe stata altrettanto pubblicizzata?
Non so, ma intanto "godiamoci" le foto
La Colombari si spoglia e sotto consiglio di un suo amico fotografo, si spoglia, e si auto espone in galleria a Milano: all Fondazione Forma di Milano.
Lei nel cesso, con le rughe, con le borse sotto gli occhi ed in pigiama.
Nuda e in slip, dal purucchiere ed altro ancora.
Io dico che lei è una gran bella ragazza, ma poco dopo mi verrebbe da dire: ma sta roba con l'arte che cosa c'entra?
Se lei non fosse stata lei, sarebbe stata altrettanto pubblicizzata?
Non so, ma intanto "godiamoci" le foto
lunedì 22 novembre 2010
Bob Log III all'Unwound
Bob Log ha salvato l'Unwound da una serata pessima: il gruppo di spalla che suona per un'ora, un'ora che rimane come un terribilie ricordo.
Lui che suona per 45 minuti, dopo di che viene scaraventato fuori dal palco dall'organizzatore; una sua canzone che viene interrotta da una voce al microfono che urla: "c'è da spostare un'auto, ecc."
Anche Bob si guarda intorno non capendo cosa stia avvenendo.
Siamo arrivati alla frutta con questo postaccio che offre si bella musica ma ad un prezzo troppo elevato: interruzioni, polizia e carabinieri, a volte, che interrompono la musica e concerti che iniziano da mezzanotte in poi.
Sarà, ma Bob Log è veramente un personaggio eccezionale: è un one man band che fa saltare il pubblico al suono della chitarra veloce e assatanata, con un piede impiegato a suonare una grancassa, mentre con l'altro un charleston fracassato che batte all'impazzata.
Inizia il suo concerto con un abito elegante per finire con un abito in finta pelle contornato di brillanti, alla Elvis, ma con tante altre suggestioni dietro.
Bob Log canta, per finire, con un casco integrale brillantinato e con una cornetta del telefono come amplificatore della voce, che appare nettamente distorta.
Quando vedi Bob Log ti tornano alla mente parecchie immagini di altri tempi: Russ Meyer, la contea di Hazzard con i suoi suoni country, e le mirabolanti figure degli stunt man che saltano file di auto, passando per cerchi di fuoco.
Peccato per il suo spettacolo finale che è stato, appunto, interrotto: il Boob scotch.
Ovvero: Bob fa salire sul palco due fanciulle, le fa svestire del reggiseno e fa intingere il loro seno nel bicchiere di scotch, per berlo tutto di un sorso!
P.s. ringrazio Leo per le magnifiche foto qui sotto!
Per saperne di più:
http://www.boblog111.com/
Lui che suona per 45 minuti, dopo di che viene scaraventato fuori dal palco dall'organizzatore; una sua canzone che viene interrotta da una voce al microfono che urla: "c'è da spostare un'auto, ecc."
Anche Bob si guarda intorno non capendo cosa stia avvenendo.
Siamo arrivati alla frutta con questo postaccio che offre si bella musica ma ad un prezzo troppo elevato: interruzioni, polizia e carabinieri, a volte, che interrompono la musica e concerti che iniziano da mezzanotte in poi.
Sarà, ma Bob Log è veramente un personaggio eccezionale: è un one man band che fa saltare il pubblico al suono della chitarra veloce e assatanata, con un piede impiegato a suonare una grancassa, mentre con l'altro un charleston fracassato che batte all'impazzata.
Inizia il suo concerto con un abito elegante per finire con un abito in finta pelle contornato di brillanti, alla Elvis, ma con tante altre suggestioni dietro.
Bob Log canta, per finire, con un casco integrale brillantinato e con una cornetta del telefono come amplificatore della voce, che appare nettamente distorta.
Quando vedi Bob Log ti tornano alla mente parecchie immagini di altri tempi: Russ Meyer, la contea di Hazzard con i suoi suoni country, e le mirabolanti figure degli stunt man che saltano file di auto, passando per cerchi di fuoco.
Peccato per il suo spettacolo finale che è stato, appunto, interrotto: il Boob scotch.
Ovvero: Bob fa salire sul palco due fanciulle, le fa svestire del reggiseno e fa intingere il loro seno nel bicchiere di scotch, per berlo tutto di un sorso!
P.s. ringrazio Leo per le magnifiche foto qui sotto!
Per saperne di più:
http://www.boblog111.com/
venerdì 19 novembre 2010
Alluvione: siamo arrivati alla legge marziale.
Il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, della Lega, ha parlato di "fucilazione" e "legge marziale" commentando il caso dei tre serbi arrestati ieri dalla polizia con refurtiva razziata nelle case alluvionate del padovano:
"Andrebbero lasciati ai padovani! In questi casi sarei per la fucilazione. Darei alle forze dell’ordine l’autorità di provvedere all’esecuzione sul posto dei colpevoli".
«Gli sciacalli vanno fucilati. Bisogna dare alle forze dell'ordine l'autorità di provvedere all'esecuzione sul posto. Ci vuole la legge marziale»
"Sì, sono in questi casi per la pena di morte. In altri luoghi, in circostanze di analoga gravità, si applica la legge marziale. Si potrebbe fare anche qui".
Pensate che bella classe dirigente che consegnamo in eredità ai posteri.
Gente che vorrebbero sparatorie, pestaggi di immigrati nelle strade e chissà che altro ancora.
Brividi per un futuro incerto!
mercoledì 17 novembre 2010
sabato 13 novembre 2010
da Spinoza.it...siete grandiosi!
Il Veneto finisce sott’acqua. Confermando la vocazione al sommerso.
(Ma guardiamo il lato buffo: un sacco di leghisti sui gommoni)
Il maltempo è stato così devastante che i telegiornali hanno dovuto alleggerire con un servizio sui morti sul lavoro.
Il Veneto ha risposto all’emergenza usando le procedure standard: squadre di cittadini girano per le strade gridando alle acque di tornarsene a casa loro.
Si indaga sulle responsabilità delle istituzioni: pare che abbiano montato il Mose al contrario.
Vicenza allagata. I gatti girano già in umido.
La Protezione civile presidia la città mentre il suono delle ambulanze echeggia per le vie: è il loro modo di festeggiare un altro affare concluso.
Ora il Veneto chiede aiuto. Ma nessuno lo capisce.
(Ma guardiamo il lato buffo: un sacco di leghisti sui gommoni)
Il maltempo è stato così devastante che i telegiornali hanno dovuto alleggerire con un servizio sui morti sul lavoro.
Il Veneto ha risposto all’emergenza usando le procedure standard: squadre di cittadini girano per le strade gridando alle acque di tornarsene a casa loro.
Si indaga sulle responsabilità delle istituzioni: pare che abbiano montato il Mose al contrario.
Vicenza allagata. I gatti girano già in umido.
La Protezione civile presidia la città mentre il suono delle ambulanze echeggia per le vie: è il loro modo di festeggiare un altro affare concluso.
Ora il Veneto chiede aiuto. Ma nessuno lo capisce.
venerdì 12 novembre 2010
Paga veneto polenton..
No, non è uno slogan leghista, tutt'altro.
Il Veneto è stato multato per l'ennesima volta per la legge sulla caccia.
In pratica, grazie alla Donazzan, nella regione si può sparare a tutto ciò che vola!
L’Unione Europea è chiara: ogni specie “cacciabile” deve avere un numero limitato di esemplari abbattuti per evitare pericoli per gli uccelli stessi che, se uccisi in gran numero, rischiano di veder ridotti i propri esemplari oltre la soglia del pericolo. Per questo la Commissione Europea ha dato i suoi numeri: 135 mila esemplari di peppole e 410 mila di fringuello possono essere cacciati in Italia.
Ed il Veneto che fa? Decuplica queste cifre.
La Regione Veneto anche quest’anno ha deciso di agire in deroga (ormai lo fa dal 2004) alle leggi europee, permettendo di uccidere oltre un milione e mezzo di peppole e oltre 6 milioni di fringuelli. E proprio come ogni anno, anche il 2010 vedrà la sua bella multa milionaria che tutti gli italiani, non solo i cacciatori veneti, dovranno pagare...
Per saperne di più:
http://www.ecologiae.com/caccia-multa-ue-italia/26996/
lunedì 8 novembre 2010
Fabri Fibra e Laura Chiatti
Nel testo originale si cita che: "Laura Chiatti me la voleva dare...." e si sente chiaramente cantare che lei, assieme ad altre soubrette, (o meglio LEI) sarebbero delle portatrici insane nientemeno che dell'Aids.
Nel video su Youtube tutto questo è censurato!!
Laura Chiatti si sarà, forse, risentita?
Comunque questo pezzo è geniale, soprattutto, per quel Vaffanculo a rallentatore, che imita la parlata di Bossi...
Nel video su Youtube tutto questo è censurato!!
Laura Chiatti si sarà, forse, risentita?
Comunque questo pezzo è geniale, soprattutto, per quel Vaffanculo a rallentatore, che imita la parlata di Bossi...
venerdì 5 novembre 2010
Ancora sott'acqua
Mentre Vicenza si stà lentamente riprendendo, c'è chi si fà il Bacchiglione in kayak, chi asciuga la cantina con l'autoclave, ma, purtroppo, la zona stadio è messa male, come molta parte del centro storico.
Ieri sera scene da film nelle vie alluvionate con mobili nelle strade, vetrine dei negozi rotti, ed una marea di fango che copiosa ricopre ancora le strade.
mercoledì 3 novembre 2010
Vicenza sotto acqua
martedì 2 novembre 2010
domenica 31 ottobre 2010
Giorgio Vasta: Spaesamento
Un paese di difficile comprensione, così appare l’Italia dei giorni nostri. Giorgio Vasta si è cimentato nell’impresa, mutuando dalla geologia la delicata tecnica del carotaggio – estrarre un campione specifico dal suolo e studiarlo per estendere i risultati a una dimensione più ampia. Al posto della terra il protagonista del libro preleva pezzi di realtà. E decide di farlo a Palermo, tre giorni di totale disorientamento nella sua città d’origine, perché tre giorni a Palermo bastano per farsi un’idea di tutta l’Italia. Il risultato è il racconto picaresco di giornate ‘normali’ – la mattina al mare e il pomeriggio a spasso per la città – durante le quali il presente italiano si declina in tutta la sua tragicomica brutalità, tra paradossi e miraggi concretissimi, dialoghi e velleitarismi eroticosentimentali, la scomparsa dei bar del centro e la costruzione di un idolo di sabbia – una scritta con il nome di Berlusconi – in cui è freneticamente impegnata una folla di bagnanti. Eccolo qua ‘l’eterno berlusconiano’: la disponibilità nazionale a rassegnarsi, senza rabbia, con stucchevole fierezza, alla propria miseria.
L'AUTORE - Giorgio Vasta vive e lavora a Torino. Ha pubblicato il romanzo Il tempo materiale (Roma 2008, in corso di pubblicazione in Francia, Germania, Olanda, Spagna, Stati Uniti e Inghilterra), selezionato al Premio Strega 2009, finalista al Premio Dessì, al Premio Berto e al Premio Dedalus. Ha curato diverse antologie, tra le quali Anteprima nazionale. Nove visioni del nostro futuro invisibile (Roma 2009). Scrive sul blog letterario minimaetmoralia.com.
venerdì 29 ottobre 2010
Einsturzende Neubauten a Bologna!
Sab 13 Nov h.22.00 / open h.21.00
EINSTURZENDE NEUBAUTEN
(Rock - Ger) (show classico)
h.24.30 FUJIKO NIGHT con MINGO DJ
€.32,00 free entry
Dom 14 Nov h.20.00 / open h.19.00
EINSTURZENDE NEUBAUTEN
concerto "speciale" degli Einsturzende Neubauten, mostra fotografica, video-film, soloperformances di'SOUNDSCAPES'( Jochen Arbeit con Fabrizio Palumbo Modenese.Paul Beauchamp e Giulia Kent, e 'BEATING THE DRUM' di N.U. Unruh
€.18,00
info: http://www.estragon.it/programma2.htm
EINSTURZENDE NEUBAUTEN
(Rock - Ger) (show classico)
h.24.30 FUJIKO NIGHT con MINGO DJ
€.32,00 free entry
Dom 14 Nov h.20.00 / open h.19.00
EINSTURZENDE NEUBAUTEN
concerto "speciale" degli Einsturzende Neubauten, mostra fotografica, video-film, soloperformances di'SOUNDSCAPES'( Jochen Arbeit con Fabrizio Palumbo Modenese.Paul Beauchamp e Giulia Kent, e 'BEATING THE DRUM' di N.U. Unruh
€.18,00
info: http://www.estragon.it/programma2.htm
giovedì 28 ottobre 2010
Non so se gioire o piangere
Dice il nano Brunetta che nei prossimi anni ci saranno drastici tagli nella pubblica amministrazione, anche se si garantirà una alta produttività.
Non so se dubitarne, intanto le sue parole sono: "per effetto delle misure in materia di blocco del turn-over, contratti di lavoro flessibile e collocamento a riposo, complessivamente tra il 2008 e il 2013 si può prevedere una riduzione dell'occupazione nel pubblico impiego di oltre 300 mila unità", pari ad un calo dell'8,4%.
Non so se esserne contento oppure confermare la mia idea che i tagli riguardano l'unico settore che era ancora passibile di strigliata: gli statali.
giovedì 14 ottobre 2010
Tratto da Spinoza.it
Un po di satira da Spinoza.it, sito che invito a consultare:
Gravissima tragedia colpisce le nostre forze armate: La Russa non si dimette.
Il reggimento era arrivato in Afghanistan solo due mesi fa. Il tour operator aveva omesso di accennare alla guerra.
Il colonnello Fregona: “Attentato infame”. Si aspettava un cavalleresco “in guardia!”.
“Vorrei tornare indietro ma non posso”, aveva detto ai familiari il caporalmaggiore Pedone.
I talebani rivendicano l’attacco al convoglio di alpini. Ma il governo sospetta ancora di Emergency.
“Non cederemo, controlliamo il 75% del territorio nazionale” ha dichiarato il portavoce Bonaiuti.
La Russa: “Chiedere il ritiro ora è sciacallaggio”. Va bene, dicci tu quando ti senti più comodo.
“Lasceremo il paese solo quando saremo in grado di consegnarlo nelle mani delle forze armate afghane”. A me sembra lo sia già.
Le quattro salme arrivano a Ciampino. Dolore e rabbia dei familiari in attesa a Malpensa.
“Si goda lo spettacolo” ha detto un familiare delle vittime al produttore.
Davanti alle bare, uno dei parenti ha invitato La Russa a godersi lo spettacolo. Ma è difficile, all’ennesima replica.
All’assemblea Pd osservato un minuto di silenzio. Poi è arrivata la notizia dell’attentato.
“Il sacrificio va bene, ma servono i risultati” ha dichiarato Bersani, in un’inaspettata presa di distanza da De Coubertin.
“Il governo avvii una riflessione sulla strategia”. Si andrà al voto in mimetica.
Fassino dichiara che “la presenza italiana in Afghanistan è ancora essenziale”, riuscendo come sempre a incarnare il sentimento della base.
È polemica sulle armi in dotazione ai militari italiani. Non sempre basta il solo fascino.
Bombe sugli aerei: per la Nato si può. Dipende da chi le porta.
(D’accordo, gli Usa hanno gli aerei con le bombe e i loro soldati muoiono lo stesso. Però si tolgono belle soddisfazioni)
Secondo Frattini questo attentato “è il prezzo da pagare per la sicurezza nazionale”. Resta solo da capire per cosa paghiamo Frattini.
Saranno gli psicologi a informare il superstite Cornacchia della morte dei suoi compagni. La Sciarelli ha da fare.
Avrà luogo in mattinata la cerimonia funebre. Che si concluderà con l’ennesima beffa: “Andate in pace”.
Stretta di mano tra Berlusconi e Fini all’arrivo delle salme. Quei ragazzi non sono morti invano.
Gravissima tragedia colpisce le nostre forze armate: La Russa non si dimette.
Il reggimento era arrivato in Afghanistan solo due mesi fa. Il tour operator aveva omesso di accennare alla guerra.
Il colonnello Fregona: “Attentato infame”. Si aspettava un cavalleresco “in guardia!”.
“Vorrei tornare indietro ma non posso”, aveva detto ai familiari il caporalmaggiore Pedone.
I talebani rivendicano l’attacco al convoglio di alpini. Ma il governo sospetta ancora di Emergency.
“Non cederemo, controlliamo il 75% del territorio nazionale” ha dichiarato il portavoce Bonaiuti.
La Russa: “Chiedere il ritiro ora è sciacallaggio”. Va bene, dicci tu quando ti senti più comodo.
“Lasceremo il paese solo quando saremo in grado di consegnarlo nelle mani delle forze armate afghane”. A me sembra lo sia già.
Le quattro salme arrivano a Ciampino. Dolore e rabbia dei familiari in attesa a Malpensa.
“Si goda lo spettacolo” ha detto un familiare delle vittime al produttore.
Davanti alle bare, uno dei parenti ha invitato La Russa a godersi lo spettacolo. Ma è difficile, all’ennesima replica.
All’assemblea Pd osservato un minuto di silenzio. Poi è arrivata la notizia dell’attentato.
“Il sacrificio va bene, ma servono i risultati” ha dichiarato Bersani, in un’inaspettata presa di distanza da De Coubertin.
“Il governo avvii una riflessione sulla strategia”. Si andrà al voto in mimetica.
Fassino dichiara che “la presenza italiana in Afghanistan è ancora essenziale”, riuscendo come sempre a incarnare il sentimento della base.
È polemica sulle armi in dotazione ai militari italiani. Non sempre basta il solo fascino.
Bombe sugli aerei: per la Nato si può. Dipende da chi le porta.
(D’accordo, gli Usa hanno gli aerei con le bombe e i loro soldati muoiono lo stesso. Però si tolgono belle soddisfazioni)
Secondo Frattini questo attentato “è il prezzo da pagare per la sicurezza nazionale”. Resta solo da capire per cosa paghiamo Frattini.
Saranno gli psicologi a informare il superstite Cornacchia della morte dei suoi compagni. La Sciarelli ha da fare.
Avrà luogo in mattinata la cerimonia funebre. Che si concluderà con l’ennesima beffa: “Andate in pace”.
Stretta di mano tra Berlusconi e Fini all’arrivo delle salme. Quei ragazzi non sono morti invano.
sabato 9 ottobre 2010
La scuola americana è allo sfascio:Waiting for Superman
"Aspettando Superman" di Davis Guggenheim è un docu - film sul sistema educativo Usa.
Ovvero solo gli straricchi possono permettersi buone scuole, mentre coloro che frequentano le scuole statali sono costretti all'analfabetismo.
Davis Guggenheim è anche il regista di "Una scomoda verità" che nel 2006 costrinse l'America a interrogarsi sul cambiamento climatico, vinse due Oscar.
Nel film si sente dire: "Fra i 30 paesi più sviluppati l'America figura al 25esimo posto nell'apprendimento scolastico della matematica, al 21esimo nelle scienze. Il 69% dei suoi alunni di terza media non sa leggere e scrivere in modo adeguato. Il 68% è insufficiente in matematica. In California (cioè lo Stato più ricco degli Usa) il 20% dei liceali lascia la scuola senza neppure ottenere il diploma di maturità. La percentuale di abbandono scolastico prima della maturità sale al 26% tra gli ispanici, al 35% fra i neri".
Solo gli straricchi hanno una via di fuga nelle scuole private di élite: così costose (fino a 30.000 dollari di retta annua) da essere inavvicinabili perfino per il ceto medioalto.
Là dove lo Stato non ce la fa intervengono i filantropi privati: il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, segue l'esempio di Bill Gates e dona 100 milioni alle scuole degradate del New Jersey...
martedì 5 ottobre 2010
lunedì 4 ottobre 2010
Michel Houellebecq: La carta e il territorio
“Da qualche settimana si era messo a parlare alla sua caldaia. E la cosa più inquietante – ne aveva preso coscienza due giorni prima – era che adesso si aspettava che la caldaia gli rispondesse. L’apparecchio produceva è vero rumori sempre più vari: gemiti, ronzii, schiocchi, sibili di tonalità e di volume differenti; ci si poteva aspettare che un giorno o l’altro arrivasse al linguaggio articolato. Era, insomma, la sua più vecchia compagna.”
“Qualche volta aveva l’ipermercato tutto per sé – e che gli pareva fosse un’approssimazione abbastanza buona della felicità.”
Titolo: La Carta e il territorio
Editore: BOMPIANI
Collana: LETTERARIA STRANIERA
Pagine: 462 Prezzo: 20,00 euro
Anno prima edizione: 2010
venerdì 1 ottobre 2010
giovedì 30 settembre 2010
Buonanotte vecchietto
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