venerdì 9 marzo 2012

Pietro Citati sul Corriere parla di cattive abitudini letterarie




Il critico e scrittore Pietro Citati sul Corriere dice delle cose assolutamente condivisibili.
Il testo inizia con questa affermazione:

Credo che sia molto meglio non leggere affatto, piuttosto che leggere Dan Brown, Giorgio Faletti e Paulo Coelho.
Oggi la lettura tende a diventare una specie di orgia, dove ciò che conta è la volgarità dell'immaginazione, la banalità della trama e la mediocrità dello stile.


Per quanto riguarda la crisi delle vendite dei libri in Italia, la soluzione da lui prospettata è questa:

L'industria editoriale italiana è gracile e fragile.
Ogni editore venda i propri libri al prezzo che preferisce.


Quindi, anzichè proporre degli autori scadenti e facili, e meglio puntare sulla qualità che non sulla quantità.

Ci vuole più coraggio nel proporre nuovi autori e cercare di evitare trame da adattare alle fiction televisive.

3 commenti:

  1. Io non sono per nulla d'accordo, pur trovando il concetto corretto. Non siamo un popolo di lettori e se si rendesse l'offerta editoriale più "esclusiva", la gente leggerebbe ancora di meno. Questo non vuol dire che gli editori seguano una politica giusta, anzi, a volte si rivelano dei veri incapaci anche nello scegliere autori leggeri, e questo lo so per esperienza personale.

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    1. Eldies: un benvenuto sul blog!
      Concordo sull'ultima parte del tuo intervento, e ripeto che manca coraggio nelle scelte delle case editrici, per quel che riguarda la selezione dei giovani autori, e diciamo leggeri.
      Fatta eccezione della Iperborea, la Ediciclo e poche altre case.
      Considero Faletti e Dan Brown dei cattivi esempi di scrittori e penso, come Citati, che sia una perdita di tempo leggere i loro libri.
      Poi, senti la risposta di Faletti alle critiche:

      «Rispondo con un bisillabo: Totò. Anche Totò fu massacrato, disintegrato dalla critica, mentre oggi è considerato un genio».
      «Se perfino il Papa ha chiesto scusa per gli errori della Chiesa, penso che anche i critici dovrebbero farlo per le cantonate madornali che hanno preso».
      Per paragonarsi infine a Scott, Dumas e Mark Twain, «distrutti dalla critica del loro tempo».

      Questa è la risposta di Faletti alle Invasioni Barbariche.
      Comunque, ben vengano le critiche e le provocazioni di Citati, che servono in definitiva a ridare dello slancio alla voglia di lettura!

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  2. Buon giorno a tutti,

    condivido, in linea generale, il pensiero di Citati, ci sono tantissimi libri in commercio ma quanti e quali sono veramente degni di avere dei lettori?

    credo che non dobbiamo farci condizionare dal numero di copie vendute e "scaricate" di un libro per stabilire se un libro è +/- bello. ognuno di noi, con il proprio spirito critico e la propria fantasia, deve scovare i libri che vale la pena di leggere; leggerli e condividerli con il suo prossimo.
    la frase di Citati:
    "Oggi la lettura tende a diventare una specie di orgia, dove ciò che conta è la volgarità dell'immaginazione, la banalità della trama e la mediocrità dello stile"
    la condivido in pieno!! e penso che sia il fulcro del suo messaggio.
    a presto,
    ciao

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