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sabato 16 gennaio 2010
A Single Man di Tom Ford
La vita può essere considerata una danza; questa può essere una danza con giri vorticososi e ispirata a certi passi di R'n' roll.
Oppure, questa breve esistenza, la si può vivere come una danza che si estende su di un arco temporale orrizontale: bisogna decidersi.
Il prof. di un college non troppo importante, protagonista del film, è ossessionato dal tempo, il ticchettio dell'orologio batte di continuo, ora dopo ora: è qui il tempo è lineare.
La sua solitudine si adagia su di un tempo lento e malinconico di diciotto mesi.
E questo è il tempo nel quale egli è stato privato del suo unico amore: la sua malinconia è profondamente vera.
Il tempo è ossessivamente lineare e scandito con precisione.
Ma la danza che il prof. intraprende con la sua amica Charly (Julianne Moore: Charlotte), un tempo amante di poche occasioni, prima che egli scoprisse la sua omosessualità, è un movimento che parte dal presente e come una spirale ci porta indietro nel tempo.
Bravissima è la protagonista e antagonista femminile di Colin Firth.
Patetica abbastanza per gettarci addosso un senso di disagio.
Lei ci proietta nella sua solitudine, potente quanto quella del prof.
Lei non ha abbastanza forza per affrontare la solitudine e getta la sua vita in sorsate potenti di gin.
Le risate di Charly hanno un suono inquietante.
A colpi di northern soul la loro danza è tremendamente malinconica...i ricordi del loro amore mai realizzato e il loro presente terribile, si concretizza nei movimenti delle mani a delle gambe stanche e non più giovani.
La prima prova registica di Tom Ford è convincente non solo per eleganza e forma, ma anche per sostanza.
La vita è un miscuglio di realtà e sogno, e già gli antichi ritenevano che i sogni aiutano l'anima ad affrontare le difficoltà del presente.
Lei arriva...
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Sono stata oggi a vedere questo film. Mi è piaciuto. Colin Firth ha vinto il Bafta (equivalente inglese dell'Oscar) come migliore attore per la sua interpretazione in questo film e in effetti merita. Ma soprattutto mi è piaciuto come il film è stato assemblato, la fotografia, non so come descrivere in termini tecnici, però il modo in cui i personaggi venivano inquadrati, e i cambi di scena, boh, interessante. O forse semplicemente mi son fatta abbindolare dalle lunghe inquadrature ai muscolosi corpi maschili..
RispondiEliminaeffettivamente molti primi piani maschili e tutti da 10 e lode! Per una volta il corpo maschile la fa da protagonista. A parte gli scherzi bello il film e grandissimo lui.
RispondiEliminaNon avevo sentito la notizia della vittoria del Bafta.
RispondiEliminaQui da noi non c'è molto spazio per le notizie cinematografiche!
Comunque mi fa piacere che tu abbia apprezzato...è vero, ci son dei gran bei ragazzi!
Cosa vuoi farci Tom ford, il regista, è sensibile ed attento al mondo maschile: deformazione professionale, da buon stilista!