venerdì 27 luglio 2012

Nick Cave: Il seme del male



Nick Cave
Il seme del male
20,00 €
Autore: Ian Johnston
Prefazione: Francesco Adinolfi
Postfazione: Fabio Donalisio
VOLUME ILLUSTRATO
Editore: Odoya

La prima biografia su Nick Cave, scritta con la sua collaborazione personale, è un ritratto fedele, a volte crudo, dell’epopea musicale e umana di uno degli ultimi protagonisti della “vera” musica, artista che ha vissuto sulla propria pelle l’intramontabile slogan del “sesso, droga e rock’n’roll”.
Dall’Australia alla prima band londinese coi Boys Next Door / Birthday Party e la "musa" Anita Lane, passando per gli anni Ottanta assieme ai Bad Seeds e per i Novanta delle collaborazioni con Kylie Minogue e PJ Harvey, fino ai progetti garage rock degli anni Zero, con la nuova formazione dei Grinderman, e poi alla riunione con i Bad Seeds.
Senza scordare le bellissime colonne sonore, a partire da Il cielo sopra Berlino (1987) fino a L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford (2007) e i ruoli cinematografici nelle pellicole di Wenders, i volumi di versi, nonché gli ottimi romanzi.
Il tutto attraverso la descrizione dell’ambiente musicale londinese dei primi anni Ottanta, della Berlino Ovest pre-riunificazione, degli intimi anni brasiliani con Viviane Carneiro.
Arrivando ai giorni nostri grazie al rigoroso e attento aggiornamento di Fabio Donalisio, il libro racconta la storia di un artista unico, la cui musica ha incarnato la visione nichilista e perdente dell’ultima generazione rock.


"Dio benedica Nick Cave per avermi mostrato cosa sia l’onestà.
L’ho visto suonare davanti a diecimila sedie vuote con tutta
la passione e la furia che un uomo può mettere in un pugno di canzoni.
Come puoi salire su quello stesso palco quando le diecimila
sedie sono occupate e non dare il massimo?"
- Billy Corgan -

2 commenti:

  1. L'ho letto, una buona biografia, non eccezionale, a parte l'ultimo periodo del quale scrive Dobaliso in cui di biografico c'è ben poco se non il Donaliso stesso. È proprio la parte di carriera di Cave che non conosco e di cui, in ultima analisi, non c'è scritto granchè. Non mi ha spinto comunque a riascoltarne la musica e questo vorrà dire qualcosa. Trasuda molta sofferenza questo sì

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  2. Concordo sul giudizio critico sia sul libro in questione sia sul fatto che non ti invoglia più a riascoltarne la musica.
    Oramai con Nick Cave ci è rimasto un buon rapporto affettivo in onore di tempi passati più aurei e cupi assiemi.
    Di sicuro si salva il progetto Grinderman, peraltro già concluso!

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