mercoledì 27 gennaio 2010

Nel giorno della memoria...una provocazione




Nel giorno della memoria si ricorda l'arrivo dei soldati russi nel campo di stermino di Auschwitz in Polonia.
Sono passati 65 anni da allora e nonostante tutto questo tempo trascorso ci sono ancora autori, scrittori ed artisti che non sono stati riabilitati dalla storia.
Mi riferisco, in particolare, a Louis Ferdinad Cèline.
Autore molto scomodo e, nel giorno della memoria, mi andava di ricordarlo per alcuni spunti di riflessione e perchè è ancora un autore che crea forti divisioni.
Cèline con Bagattelle per un massacro (1937), La scuola dei cadaveri (1938) e i Bei drappi (1941) compone dei pamphlet dal sapore vagamente antisemita.
Alcuni di questi furono editi con pochi esemplari e per un ambiente ristretto.
Questi tre libretti sono volti a spiegare, a suo dire, che un "complotto ebraico" avrebbe costretto la Francia e in generale l'Europa al giogo ebraico e capitalista.
Nei confronti di Céline pesa la posizione scomoda di aver chiesto per la Francia una alleanza con la Germania di Hitler.
Perchè a suo dire, la Francia doveva staccarsi dalle terre meridionali considerate "troppo meticce" e ritrovare una alleanza con il Nord d'Europa.
Cèline fu anche accusato di essere stato un collaborazionista del regime di Vichy.
Tutto ciò gli era costato l'esilio dalla sua terra: inizia così il peregrinare fra la Germania e la Danimarca, dal 1945 sino al 1951.
Si dice che Cèline abbia incarnato il pensiero borghese e antisemita della Francia occupata.
Va aggiunto che egli aveva dovuto sopportare, che una sua donna amata, si fosse sposata con un ebreo americano...
Forse le sue idee così estreme saranno state dettate da ragioni personali?
Molto spesso le critiche che si sono rivolte a Cèline nel trascorrere degli anni, come quelle politiche non ancora approfondite, hanno cancellato il reale valore della sua scrittura.
Violento, sarcastico, gerghale e franto: è così che ci piace ricordarlo e, almeno per un po, non pensare troppo al suo delirante pensiero politico.

Nessun commento:

Posta un commento