lunedì 1 marzo 2010

Minzolini e l'arte della retorica


Augusto Minzolini, direttore del TG 1, ci dimostra quasi quotidianamente che il linguaggio verbale, in realtà, è e può essere usato come pura manipolazione della verità.
Ogni argomento, ogni evento, o qualsiasi cosa che ci sfiori, può essere interpretata come uno vuole e crede.
Il linguaggio può essere spesso a servizio dell'ideologia o di semplici idee in cui uno crede; Minzolini manipola il testo scritto come un'antica sofista greco: spesso con i difetti che questa antica tecnica retorica proponeva.
Ora il problema è quello di comprendere se il messaggio che tale direttore vuol far passare possa, o meno, risultare come vero e quanto il limite della verità possa essere superato.
Nel caso di Minzolini assistiamo al tentativo, direi patetico, di voler cancellare una realtà di fatto, giuridica nel caso Mills, o per altri episodi, dell'operato negativo di un governo.
La verità per il TG 1 è far passare un messaggio distorto della realtà.
Il linguaggio di Minzolini cerca in tutti i modi di far passare un messagio falso come qualcosa di normale: tutto si basa su semplici cambiamenti semantici, nel caso Mills, di alcuni termini giuridici.
Assoluzione, prescrizione, Cassazione e tre gradi di giudizio, sono ai più, dei termini vuoti e privi di peso ed è per questo che il messaggio puà essere cambiato con facilità.
L'antica arte della retorica politica e giornalistica dimostra che la Verità, una unica verità universale e valida per tutti, non esiste.

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