martedì 25 maggio 2010

Quella volta che Gino Bartali salvò l’Italia dalla guerra civile…


PALMIRO TOGLIATTI: TRE PALLOTTOLE LUI ESCE DAL COMA E DICE: "CALMA"
NIENTE INSURREZIONI”

dai lanci di agenzia del 1948:

"Roma 14 luglio - Stamane, verso le ore 11,30, mentre l'onorevole Togliatti usciva dalla porta del palazzo di Montecitorio, in compagnia dell'on. Leonilde Jotti, veniva affrontato da un giovane, che poi si è appreso essere tale ANTONIO PALLANTE, studente universitario venticinquenne, il quale gli sparava contro alcuni colpi di rivoltella - sembra quattro- tre dei quali lo raggiungevano in varie parti della regione toracica". (Comun. Ansa, ore 12.00)
"Roma 14 luglio - Il ministro dell'interno, on SCELBA, ha diramato tassative disposizioni a tutti i prefetti per impedire qualsiasi manifestazione di qualunque genere." (Ib. ore 13.05)
"Roma 14 luglio . INCIDENTI A ROMA, MORTI A NAPOLI, LIVORNO E GENOVA. - Incidenti si sono verificati a Roma nel corso della manifestazione di protesta per l'attentato a Togliatti. Sin dalle prime ore del pomeriggio masse di dimostranti sono andate confluendo verso piazza Colonna. I manifestanti che tentavano di invadere palazzo Chigi, sono stati respinti dalle forze di polizia che, sotto la pressione della folla, hanno esploso alcuni colpi di arma da fuoco in aria; altri gruppi hanno disselciato in alcuni punti il piano stradale...fatto barricate sotto la Galleria. Si sono avuti feriti e contusi tra i dimostranti e agenti di polizia. Alle ore 18 la massa si è concentrata in piazza Colonna.." (Ib. ore 21.00)

….. l'isolamento è quindi totale all'interno del Paese, e qualcuno ha deciso (non si sa chi) di fermare tutti i treni. Ma già a Bologna non si passa piu', l'Italia il giorno 15 è già divisa in due.
Isolata dalle comunicazioni ferroviarie, stradali e telefoniche.
A Milano alle ore 17,30 tutti in Piazza Duomo. Il fiato è sospeso! La tensione altissima. Il da farsi caotico, perche le manifestazioni sono spontanee e sta sfuggendo di mano il controllo agli attivisti.
Il Paese senza comunicazioni è in fermento; sta vivendo il suo dramma. Un salto nel buio. Piazza Duomo a Milano è una polveriera che può esplodere da un momento all'altro. Si trattiene il respiro. Ma alle 17,15 da alcune radio accese nei bar di Piazza Duomo, dalla Francia, arriva la notizia che il

il "vecchietto" GINO BARTALI a dieci anni dall'ultima vittoria nel Tour del '38, pur avendo 22 minuti di distacco dalla Maglia Gialla, sulla tappa delle grandi montagne, passando primo su ogni colle nella grande tappa alpina, sta dominando la corsa, sta sbaragliando gli avversari e sta recuperando sull'Izoard tutti i minuti di ritardo.

Tutta la squadra italiana in Francia al mattino alla partenza, all'annuncio dell'attentato voleva ritirarsi. Ma Bartali aveva ricevuto una telefonata da DE GASPERI e la benedizione del PAPA per vincere.
E Bartali montò in sella e vinse! Alla grande!! - Alle radio accese, venne la prima notizia: sul primo colle era primo, sul secondo ancora primo, sul terzo aveva guadagnato un grande vantaggio, sul quarto era ormai solo, e sul quinto colle aveva recuperato abbondantemente i 22 minuti di abissale ritardo che aveva il giorno prima. L'impresa straordinaria, quasi sovrumana, da leggenda continua il giorno dopo. Vincerà anche la tappa alpina di Briancon Aix les Bains, e all'arrivo indossa la maglia gialla con otto minuti di distacco dal secondo. La foratura di Bartali nella discesa di un colle Izoard tenne il fiato sospeso tutta l'Italia in ascolto.
Dal dramma si passò alla gioia, al tripudio, non si parlò piu' d'altro.
In Piazza Duomo (ma anche in tutte le altre citta' d'Italia) comunisti, democristiani e poliziotti si abbracciarono, tutti in delirio.
Bartali aveva stracciato Bobet.

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